GIUSEPPE MONTANELLI
Nacque a Fucecchio, nell’attuale Palazzo Doddoli-Costagli, il 21 gennaio 1813 da una famiglia di mercanti e, essendo un eccellente studente, si laureò in poco tempo all’ Università di Pisa dove fu nominato subito professore di diritto commerciale. Si dette alla politica molto presto sposando gli ideali risorgimentali liberali tanto che, per sostenere le proprie idee, fondò a Pisa un giornale dal titolo “L’Italia” e si arruolò volontario nella I° Guerra d’Indipendenza ; era comandante del contingente pisano-livornese e nella battaglia di Curtatone e Montanara fu ferito e venne fatto prigioniero dagli Austriaci.
Dopo essere stato liberato tornò in Toscana ed il Granduca gli affidò l’incarico di Primo Ministro del Granducato ma, dopo che egli stesso lasciò Firenze, fece parte del triumvirato insieme a Guerrazzi e Mazzoni per governare la città. Fu esule a Parigi per alcuni anni essendosi opposto all’intervento dell’Austria per il rientro a Firenze del Granduca e nel 1859, cambiate le condizioni politiche, rientrò in Italia partecipando valorosamente alla II° Guerra d’Indipendenza nel Corpo dei Cacciatori delle Alpi di Giuseppe Garibaldi. Nel 1862, deluso per gli attacchi ingenerosi dei suoi avversari politici nei suoi confronti, ritornò a Fucecchio dove il 17 giugno dello stesso anno morì a soli 49 anni. Venne sepolto nel chiostro della chiesa della Vergine.
Fu un uomo dalle molteplici attività: professore universitario, patriota, primo ministro e triumviro, poeta, scrittore, storico e giornalista tanto che il Comune di Fucecchio decise di erigere in suo onore una statua nell’allora Piazza delle Vedute in vista del 30° anniversario della sua morte. Fu una grande festa per Fucecchio. Furono fatti affiggere numerosi manifesti, conservati ancora nell’archivio comunale, con il programma dei festeggiamenti e il 7 luglio 1892 ci fu il corteggio per le vie della città. A conclusione il corteo si diresse nel luogo che da allora prese il nome di Piazza Montanelli. Seguirono un sontuoso banchetto, una corsa di cavalli e la piazza fu illuminata a giorno.
Indro Montanelli, anch'esso di Fucecchio, lo indicò come "prozio" nel suo libro Figure & Figuri del Risorgimento forzando, come lui stesso ammise, una lontana parentela comune con un certo Giuliano Montanello nato a Fucecchio nel 1516, tuttavia ricerche genealogiche svolte nel 2013 smentirebbero questa ipotesi di parentela.
Dopo essere stato liberato tornò in Toscana ed il Granduca gli affidò l’incarico di Primo Ministro del Granducato ma, dopo che egli stesso lasciò Firenze, fece parte del triumvirato insieme a Guerrazzi e Mazzoni per governare la città. Fu esule a Parigi per alcuni anni essendosi opposto all’intervento dell’Austria per il rientro a Firenze del Granduca e nel 1859, cambiate le condizioni politiche, rientrò in Italia partecipando valorosamente alla II° Guerra d’Indipendenza nel Corpo dei Cacciatori delle Alpi di Giuseppe Garibaldi. Nel 1862, deluso per gli attacchi ingenerosi dei suoi avversari politici nei suoi confronti, ritornò a Fucecchio dove il 17 giugno dello stesso anno morì a soli 49 anni. Venne sepolto nel chiostro della chiesa della Vergine.
Fu un uomo dalle molteplici attività: professore universitario, patriota, primo ministro e triumviro, poeta, scrittore, storico e giornalista tanto che il Comune di Fucecchio decise di erigere in suo onore una statua nell’allora Piazza delle Vedute in vista del 30° anniversario della sua morte. Fu una grande festa per Fucecchio. Furono fatti affiggere numerosi manifesti, conservati ancora nell’archivio comunale, con il programma dei festeggiamenti e il 7 luglio 1892 ci fu il corteggio per le vie della città. A conclusione il corteo si diresse nel luogo che da allora prese il nome di Piazza Montanelli. Seguirono un sontuoso banchetto, una corsa di cavalli e la piazza fu illuminata a giorno.
Indro Montanelli, anch'esso di Fucecchio, lo indicò come "prozio" nel suo libro Figure & Figuri del Risorgimento forzando, come lui stesso ammise, una lontana parentela comune con un certo Giuliano Montanello nato a Fucecchio nel 1516, tuttavia ricerche genealogiche svolte nel 2013 smentirebbero questa ipotesi di parentela.